Antonio Zoppetti tra italiano e itanglese firma un agile manuale per Mind edizioni. Il brillante sottotitolo spiega ampiamente il senso del libro: Linee guida sull’uso di anglicismi nella comunicazione trasparente.
Vedi qui sotto la mia videorecensione
Zoppetti tra italiano e itanglese
La proliferazione delle parole inglesi, negli ultimi decenni, ha assunto proporzioni inedite che hanno delle conseguenze non solo sul nuovo italiano del Duemila, ma anche sulla sua comprensibilità.

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In molti ambiti il cosiddetto “itanglese” assume talvolta la funzione del latinorum manzoniano, e in altri casi rischia di essere divisivo o di trasformarsi in un’antilingua che crea barriere sociali e fratture generazionali.
Le linee guida qui proposte puntano a delineare un modello di comunicazione trasparente in cui – quando ci si deve rivolgere a tutti – l’uso degli anglicismi sia finalmente normato, come è stato fatto sul fronte del linguaggio non discriminante o della femminilizzazione delle cariche.
Le indicazioni nascono da una sintesi delle regole auree del giornalismo, da ciò che è stato promosso in Italia dal Gruppo Incipit dell’Accademia della Crusca.
Più che bandire le parole inglesi, in sintesi, per non escludere nessuno è necessario riflettere sul loro uso consapevole.
L’autore
Redattore editoriale di lunga esperienza e insegnante, Antonio Zoppetti ha curato il pionieristico riversamento in cd-rom del Devoto-Oli 1990, il primo dizionario digitale italiano completo. Nel 2004 ha vinto il premio Alberto Manzi per la comunicazione educativa. È autore di vari libri sulla lingua italiana, tra i quali L’italiano for dummies (Hoepli, 2014), Diciamolo in italiano (Hoepli, 2017), L’etichettario (Franco Cesati Editore, 2018), Lo tsunami degli anglicismi (goWare, 2023), Come non sbagliare mai più un congiuntivo (Mind Edizioni, 2023), Dubbi grammaticali (Mind Edizioni, 2023) e Meglio l’italiano o l’itanglese? (Mind Edizioni, 2024). Interessato al fenomeno dell’influenza dell’inglese sulla nostra lingua, è autore di numerosi articoli e di progetti in Rete da “attivista” dell’italiano sulle sue pagine personali, ma anche sul portale Treccani o sul sito Italofonia.info, che ospita il suo dizionario delle Alternative Agli Anglicismi (AAA).
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