Lucci e la Biografia di un desiderio. È un libro di altri tempi e non solo perché racconta 33 anni di storia del cinema all’Aquila.

Ed è un libro di altri tempi anche per l’aspetto: copertina cartonata, carta pregiata, immagini a colori, formato 18 x 24.

Un’edizione fuori commercio, autofinanziata dall’autore, Gabriele Lucci, uno dei più importanti divulgatori, studiosi, organizzatori di cinema e non solo in Italia.

Lucci e la Biografia di un desiderio

Il sottotitolo, Come è nato un Sistema-Cinema all’Aquila tra il 1976 e il sisma del 2009, interpreta e spiega il titolo ma non fino in fondo (d’altronde sarebbe impossibile vista la mole di 384 pagine).

Lucci e la Biografia di un desiderio

Gabriele Lucci ripercorre la fantastica esperienza della Lanterna magica, partendo dal suo “genitore”, il cineclub Primo piano, il primo in Abruzzo, per poi arrivare al disastro del terremoto e anche oltre visto che il capitolo Qualcosa è cambiato (il quinto) arriva fino all’escalation del coronavirus, quindi fino al 2020.

Ennio Morricone e Gabriele Lucci

Non poteva essere diversamente, ogni capitolo ha il titolo di un film:

  • L’età dell’innocenza (1993, Martin Scorsese),
  • Tutti i santi giorni (2012, Paolo Virzì),
  • Tutti insieme appassionatamente (1965, Robert Wise),
  • Fa’ la cosa giusta (2008, Spike Lee),
  • Qualcosa è cambiato (James L. Brooks, 1997),
  • I migliori anni della nostra vita (Claude Lelouch, 2019),
  • Storie di ordinaria follia (1981, Marco Ferreri).

La Lanterna magica, all’Aquila, in Abruzzo, in Italia

ha rappresentato la realizzazione del desiderio di Gabriele e di migliaia di altre persone che amano quella strana arte fatta di luce, di persone, di paesaggi, di storie, di dialoghi.

Una magia che da oltre un secolo fa sognare milioni di spettatori in tutto il mondo.

Da abruzzesi non si può che essere grati a Lucci, per averci regalato il sogno di incontrare, di persona, personaggi come Vittorio Storaro, Ennio Morricone, Dante Ferretti (tutti premi Oscar) e una miriade di altri protagonisti.

Vittorio Storaro (tre premi Oscar) con Gabriele Lucci

Questo libro, spiega l’autore, non è solo il salvataggio di una memoria

È anche la storia di un percorso che non riguarda solo me, va oltre, estendosi a una collettività e alle istituzioni pubbliche, con le quali il rapporto è stato spesso tumultuoso.

È una storia di attività variegate, di strategie culturali e manageriali e dello sforzo per la creazione di un qualcosa di strutturale, di sistemico, della ricerca di un comune denominatore.

GABRIELE LUCCI

Impossibile riportare la sua chilometrica biografia (che si trova sul sito www.gabrielelucci.com).

Basterà estrapolarne un passo, più che significativo, eccolo:

È stato ideatore  con Luciano Tovoli di “Una Città in cinema” (1981/1990),

Lucci e la Biografia di un desiderio
Entrambi con i baffi, Lucci, a sinistra, e Luciano Tovoli all’Aquila nel 1981

il primo festival internazionale dedicato agli autori della fotografia, con approfondimenti sugli altri mestieri del cinema e del premio “Nestor Almendros” (1992/2008) riservato ai giovani cinematographers. 

Direttore editoriale per la Lanterna magica delle collane “Saggi e documenti” e i “Mestieri del cinema”, nel 1988 ha curato  l’edizione italiana della biografia di Nestor Almendros (premio Oscar per la fotografia). 

Direttore scientifico per la Mondadori-Electa Cinema (2003/2010) 

inoltre, ha scritto diversi volumi sui generi cinematografici, tradotti in altri Paesi, e curato le pubblicazioni sui premi Oscar Vittorio Storaro, Ennio Morricone (Premio Efebo d’oro miglior libro di cinema 2008) e su Dante Ferretti, libri presentati in varie sedi istituzionali.

LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO SUL RISTORANTE REALE DI CRISTIANA NIKO ROMITO

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