Casa d’appuntamento per cani e bufale. Oggi siamo convinti che i social siano i più grandi propagatori di notizie false. Ed è vero. Ma, certo, i giornali, nel corso dei decenni, non hanno fatto di meglio.

Lo ricorda un grande giornalista come David Randall nel suo libro “Il giornalista quasi perfetto” (Laterza, QUI il link su Amazon).

Casa d'appuntamento per cani e bufale

Nel 1976 sul Village Voice di New York – scrive Randall nel suo libro – apparve il seguente annuncio:

Casa d’appuntamento per cani offre una stuzzicante selezione di cagne in calore. Esemplari di razza (Fifì, la barboncina francese) e bastardine (Lilla, la vagabonda). Servizio di istruttore e veterinario. Disponibili su richiesta servizio di monta e fotografo. Tipi strani astenersi. Solo per cani. Per appuntamento. Chiamate 2547878.

Casa d'appuntamento per cani e bufale

Quello stesso giorno – prosegue Randall – fu rilasciato dal bordello per cani un comunicato stampa e, mentre si moltiplicavano gli articoli sull’argomento, il sedicente bordello ricevette una marea di telefonate da parte di proprietari di cani (e anche di qualche tipo strano).

Casa d’appuntamento per cani e bufale

L’emitttente Abc iniziò le riprese per un documentario, arrivarono varie richieste di visite e la faccenda cominciò a crescere a dismisura.

Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Solo un adeguamento ai mezzi di comunicazione. Quarantaquattro anni fa era un giornale cartaceo.

Casa d’appuntamento per cani e bufale. Oggi, con la facilità di accesso alla comunicazione grazie a computer a basso costo e cellulari che ormai sono degli uffici in miniatura, le bufale continuano a correre sul web, con una capacità di coinvolgimento infinitamente superiore al più letto dei giornali di carta.

Leggi QUI la recensione del libro Social media monitoring di Emanuela Zaccone

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