Olio di palma una porcheria. Prosegue la pubblicazione delle pillole della Doc. La Doc in questione è Maria Rosa Di Fazio, di cui pubblichiamo alcuni preziosi consigli raccolti dal giornalista Guido Mattioni in una rubrica sulla sua pagina Facebook dal titolo significativo: Le pillole della Doc. Ecco quella dedicata al grasso saturo più amato dalle industrie alimentari.

Si leggono, sui social, sperticate e ridicole difese dell’olio di palma da parte di persone che non hanno la minima idea di che cosa esso sia e di quali danni alla salute possa provocare. Soprattutto tenendo conto che questo scadentissimo, economicissimo quanto nocivissimo grasso saturo è ormai presenza invasiva in un numero sterminato di prodotti alimentari. Guardate in dispensa…

Olio di palma una porcheria

Il parere degli scienziati

Ecco invece qualche importante informazione scientifica – non del marketing – su questo olio che qualcuno ha la sfacciataggine di definire “sostenibile”. Certo, sostenibile dai bilanci delle aziende che lo usano, non certo dal nostro organismo!

1) Raccolta di studi scientifici pubblicata su “The American Journal of Clinical Nutrition”: il consumo abituale di olio di palma non solo concentra nel sangue colesterolo e trigliceridi, ma sbilancia in modo negativo il rapporto tra colesterolo buono (HDL) e cattivo (LDL).

2) L’olio di palma viene utilizzato dall’industria dolciaria e alimentare in forma esterificata, peggiorandone il profilo lipidico e favorendo il danno cardiovascolare in chi lo consuma abitualmente (biscotti, merendine, creme spalmabili, panzerotti, pizze surgelate, pietanze pronte e surgelate, etc).

3) Uno studio scientifico del 2014 associa il consumo di acido palmitico all’incremento di sostanze infiammatorie circolanti nel sangue.

4) Uno studio condotto in 23 Paesi tra il 1980 e il 1997 ha evidenziato che per ogni kg di olio di palma assunto in più ogni anno, aumenta il tasso di mortalità per patologia cardiovascolare (68 morti ogni 100.000 abitanti). Il che corrisponde a un incremento del rischio cardiovascolare e di infarto traducibile in Italia in oltre 10.000 morti l’anno.

Olio di palma una porcheria

E l’effetto nocivo del palma persiste a prescindere dagli altri grassi della dieta. Inoltre l’olio di palma – usato massicciamente anche nel latte in polvere per i neonati (!!!) – contiene glicidolo esterificato, sostanza definita cancerogena. Ne contiene sei volte di più rispetto all’olio di mais, 19 volte rispetto alle miscele di oli vegetali per friggere e infine 4000 volte di più (QUATTROMILA!!!) rispetto all’olio di oliva.

Olio di palma una porcheria

5) I dati dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ci dicono che tutti i bambini europei consumano questo contaminante oltre i limiti della dose giornaliera tollerabile.

6) Nel 2016 un dossier di 160 pagine dell’Efsa sulla pericolosità dell’olio di palma, ha confermato i possibili rischi per la salute connessi ad alcune sostanze potenzialmente cancerogene che si formano durante la raffinazione ad alte temperature. Sono i cosiddetti “contaminanti da processo” a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari. L’Efsa ha decretato che queste sostanze suscitano potenziali problemi di salute per il consumatore medio di giovane e giovanissima età e per i forti consumatori di tutte le fasce d’età.

7) Il glicidolo ha anche possibili effetti genotossici: può cioè danneggiare le informazioni genetiche all’interno delle cellule (detto in altri termini ci può modificare il DNA), fenomeno all’origine di mutazioni che possono degenerare in cancro.

8) L’Efsa ha anche collegato il rischio per la salute alle quantità di contaminanti consumate quotidianamente, soprattutto per i più giovani.

Sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene

9) Il monocloropropandiolo (2-MCPD) e relativi esteri degli acidi grassi sono da considerare nefrotossici (cioè tossici per i reni). Il 3-monocloropropandiolo (3-MCPD) e i relativi esteri degli acidi grassi, sono stati classificati come “possibili cancerogeni”. Rene, sistema nervoso e testicoli sembrano essere i principali organi bersaglio.

10) Dal punto di vista della dose del glicidolo, gli scienziati sono giunti alla conclusione che una persona di 70 kg può assumerne al massimo 28,5 mcg al giorno. Peccato che in soli 10 grammi di olio di palma ci siano 39 mcg.

11) Questi “contaminanti di processo” che la gente paga per immettere nel proprio corpo sotto forma di creme spalmabili, biscotti, fette biscottate e prodotti da forno in generale si formano durante la raffinazione di oli e grassi vegetali portati per necessità di trasformazione industriale a temperature superiori ai 200°C. Non sono quindi presenti negli oli non raffinati.

12) I livelli di questi contaminanti sono particolarmente elevati nell’olio di palma, ma alti livelli ci sono anche nelle patatine, sulla superficie dei prodotti di pasticceria, nei biscotti, nelle margarine e nei sughi pronti.

13) Per i bambini al di sotto dei tre anni, gli alimenti più a rischio sono i latti formulati per l’infanzia. L’esposizione a questo rischio dei neonati che consumino esclusivamente alimenti per lattanti costituisce motivo di particolare preoccupazione, in quanto è fino a dieci volte il livello considerato a basso rischio per la salute pubblica.

Olio di palma una porcheria

QUESTA E’ ROBA CHE MANGIATE OGNI GIORNO!

QUINDI GUARDATE IN DISPENSA, LEGGETE LE ETICHETTE, APRITE LA PATTUMIERA E AGITE DI CONSEGUENZA.

 dottoressa Maria Rosa Di Fazio è responsabile di Oncologia del Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino, dove applica e porta avanti il metodo chemioterapico “soft” del professor Philippe Lagarde, luminare francese di fama mondiale.

Olio di palma una porcheria. Nella foto la dottoressa Maria Rosa Di Fazio
La dottoressa Maria Rosa Di Fazio

Si è laureata in Medicina e Chirurgia, abilitata all’esercizio della professione medica e specializzata in Oncologia medica con pieni voti e lode; è inoltre diplomata in Ozonoterapia a Padova. Ha lavorato per oltre venti anni a Milano in diverse strutture ospedaliere e come medico strutturato nei reparti di Oncologia medica.

Oggi vive e lavora tra San Marino e il capoluogo lombardo.

“Il paziente è un essere umano e NON un numero” è la sua filosofia.

Olio di palma una porcheria. Nella foto la copertina del libro Mangiare bene per sconfiggere il male di Maria Rosa Di Fazio
La copertina del libro

Ha pubblicato diversi volumi per Mind edizioni, a cominciare da Mangiare bene per sconfiggere il male, best seller tra i libri scientifici.

QUI la mia intervista alla Doc Di Fazio

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