Il partigiano americano di Patricelli è una storia antieroica della Resistenza. Il libro (304 pagine, 17 euro QUI il link per l’acquisto) è pubblicato da Ianieri edizioni. Sarà in libreria dal 10 dicembre.

«Il partigiano americano» di Patricelli è l’originale racconto di una storia vera che vive per la prima volta scorrendo sul binario di uno stile narrativo coinvolgente e il rigore saggistico.

Il partigiano americano di Patricelli. La copertina

La vicenda, quasi del tutto priva di fonti documentali, è frutto di un’accurata ricostruzione scientifica filtrando e ampliando il patrimonio della memoria orale, senza la quale, smarrito il filo del ricordo e scomparsi i testimoni del tempo, non avremmo più avuto nessuna storia da raccontare.

Una storia inedita, un saggio che sembra un romanzo

Una storia inedita, che pare tratta da una sceneggiatura cinematografica, un saggio che sembra un romanzo ma scritto come una partitura musicale.

Attorno al tema del giovane italoamericano Renato Berardinucci si intrecciano i controcanti dell’emigrazione negli Stati Uniti, del ventennio fascista, della guerra e dell’esperienza resistenziale.

Il partigiano americano di Patricelli

Il partigiano americano di Patricelli. Nella foto Renato Berardinucci
Renato Berardinucci

Gli studi al College di Philadelphia, città dove è nato, si interrompono per Renato a 18 anni per il rientro in Italia, nel 1939, voluto dalla madre Antonietta che intende così metterlo al riparo dalla chiamata alle armi sfruttando il meccanismo della doppia cittadinanza.

Renato, per la prima volta in Abruzzo (la famiglia proviene da Picciano in provincia di Pescara), scopre un mondo completamente diverso, lontano nello spazio e nel tempo.

Frequenta il liceo classico D’Annunzio a Pescara e diventa amico dello studente più bravo di tutta la scuola, l’ebreo viennese Hans Lichtner che è protetto dalle autorità fasciste per intercessione di Italo Balbo, il trasvolatore atlantico eroe della gioventù di Renato.

Dopo il bombardamento di Pescara

Hans gli fa aprire gli occhi su Mussolini, su Hitler, sulle leggi razziali. La caduta del regime, il disastroso bombardamento di Pescara di fine agosto, lo sfollamento e il crollo dopo l’armistizio dell’8 settembre, spingono l’italoamericano a creare un gruppo partigiano e si adopera nel supporto dei paracadutisti alleati in missione dietro la Linea Gustav.

Ama il teatro e i travestimenti, ha un gusto innato per le beffe, riesce a portare via fucili e pistole da un’armeria tedesca con un trucco, ha un conflitto a fuoco e uccide un ufficiale.

Un capitano della Wehrmacht, che nella vita civile è professore di latino a Lipsia, in un piccolo paese riesce a trovare una tacita intesa per non avere problemi con i partigiani e non far scattare rappresaglie e rastrellamenti.

L’ultima impresa, fatale

Con l’arrivo dei polacchi e ad Abruzzo ormai liberato, Renato ha un’ultima impresa da compiere. La madre, in preda a un presentimento, cerca in ogni modo di dissuaderlo.

Sarà tradito, consegnato ai tedeschi e condannato a morte da un tribunale militare, nel 1944 a soli 23 anni. È davanti ai fucili puntati che diventa un eroe, perché si getta contro i soldati del plotone d’esecuzione per cercare di salvare gli unici tre compagni che sono rimasti con lui, e muore davanti agli occhi della madre impazzita per il dolore.

Il padre si vendica della spia che ha tradito il figlio

Nel 1957 il padre Vincenzo, che ha visto per l’ultima volta il figlio nel 1940, torna da New York in Italia per ritirare la medaglia d’oro al valor militare alla memoria. E per vendicarsi della spia che ha consegnato Renato ai suoi carnefici.

Marco Patricelli (Pescara 1963) ha scritto saggi storici per Mondadori, UTET, Laterza, Hobby & Work e Ianieri; in Polonia per Wydawnictwo Literackie, Bellona, Arte, Wydawnictwa Uniwersytetu Warszawskiego; in Francia per JC Lattès e in Repubblica Ceca per Grada.

Il partigiano americano di Patricelli. Nella foto l'autore
Marco Patricelli

Nel 2010, con la prima biografia del capitano Witold Pilecki, Il volontario, ha vinto l’edizione XLIII del prestigioso Premio Acqui Storia.

Patricelli svolge intensa attività convegnistica in Italia e all’estero. Ha curato diverse consulenze storiche per le maggiori reti televisive e radiofoniche nazionali ed è stato invitato a dare contributi alla realizzazione di documentari in Germania e Polonia.

Per un decennio ha insegnato Storia dell’Europa contemporanea all’università D’Annunzio di Chieti Pescara

La Repubblica di Polonia lo ha insignito del titolo di Bene Merito, della Croce di Ufficiale al merito. Mentre la Repubblica italiana lo ha insignito del del cavalierato dell’Ordine al merito. È laureato in Giurisprudenza ed è diplomato al Conservatorio. Alla figura di Pilecki ha dedicato nel 2019 una Suite in 8 quadri per grande orchestra sinfonica. Vive tra Praga e Pescara.

Leggi QUI la mia recensione al libro su Mina

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