Raffa generosa il ricordo di Di Iorio. Fabio Di Iorio autore televisivo di Sulmona, vice direttore Rai – Responsabile dell’unità organizzativa intrattenimento, strettissimo collaboratore di Raffaella Carrà in numerose trasmissioni, soprattutto per tutta la serie di Carràmba ma anche per l’edizione di Sanremo del 2001, condotto dalla Raffa nazionale.
Di Iorio ha rilasciato le dichiarazioni che seguono al quotidiano il Centro, nel giornale in edicola mercoledì 7 luglio.
Ecco le sue risposte.
Lei sapeva che non stava bene?
Guarda non lo sapeva nessuno, era molto gelosa della sua privacy, e non aveva voluto che si sapesse della malattia. Un po’ di tempo fa ero a casa di Barbara Boncompagni (la figlia di Gianni, per cui la Carrà è stata un po’ la seconda mamma, ndr) che abita vicino a casa di Raffaella, e mi aveva detto che avremmo dovuto al più presto vederci. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo.
Raffa generosa il ricordo di Di Iorio
Un suo ricordo?
Beh, ce ne sono tanti, tantissimi. Ricordo però le notti, a casa sua, io e lei, fino alle 3 del mattino, a scrivere i copioni di Carràmba, all’epoca di computer non era così portatili come sono oggi… Era una professionista fantastica, una perfezionista, la prima ad arrivare in redazione e l’ultima ad andare via. Una persona semplice, per bene. E’ stata l’icona che è stata ma una di grande eleganza, non si ricorda un gesto scomposto, una polemica, uno scandalo. Non se ne fanno più.
Lei ha pubblicato un tweet in cui scrive Per il ruolo della donna in Italia Raffaella ha fatto più di cento ministri e ministre. Con eleganza, ironia ed una forza unica. Per lo spettacolo, poi, neanche stiamo a parlarne. Una icona non muore mai.
Per non parlare di tutte le campagne a favore del mondo omosessuale. La sua incidenza sul costume italiano la dobbiamo ancora cominciare a capire. Tra l’altro non solo in Italia ma anche in Spagna e nei paesi di lingua spagnola del Sud America.
La cosa più bella che le viene in mente pensando a lei?
Lei in Spagna era così famosa che un anno la chiamarono a fare in diretta tv la tradizione dei 12 chicchi d’uva nell’ultimo giorno dell’anno. Si devono mangiare 12 chicchi d’uva al ritmo dei dodici rintocchi della mezzanotte. Se ci si riesce è di buon auspicio per l’anno nuovo. Ovviamente le diedero un compenso sostanzioso con il quale lei pagò il viaggio per tutti noi amici e andammo tutti a festeggiare il Capodanno a Madrid. Mezz’ora prima lei andò in trasmissione, l’abbiamo vista in tv, un quarto d’ora dopo è tornata e abbiamo salutato l’anno nuovo tutti insieme. Ecco, questa era Raffaella. Non gliene fregava niente di accumulare soldi, ma era felice di stare insieme alle persone che le erano amiche.