Liga jr Salutami tuo fratello, è il ritornello di ogni incontro con Marco, secondogenito dei Ligabue ed è anche il titolo del suo libro.
Tequila e pistole, 60 mila persone che ti urlano contro
e poi avventure lucane al limite del codice penale, tra ricordi struggenti di Giuanin, maratone massacranti e dolci meraviglie per la nascita di Viola.
Le pagine volano in 33 racconti, come un disco, per raccontare 50 anni di vita, da Correggio al Messico ma con un ritornello fisso: Salutami tuo fratello.
Marco Ligabue appoggia la chitarra per un breve periodo e decide, per la prima volta, di raccontarsi in un libro pubblicato da Edizioni Pendragon.
L’artista mi ha rilasciato una lunga intervista, in diretta su Facebook in cui racconta i retroscena del suo volume.
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Un racconto intimo e sincero tra vita privata, ricordi illuminanti, aneddoti ironici e tanto rock’n’roll.
Liga jr Salutami tuo fratello
“Uno spaccato piuttosto vivace”, spiega Marco, “che spero vi faccia viaggiare con la mente: dalla mia infanzia passata al Tropical, la balera in cui siamo cresciuti, alla mia prima band musicale che rispecchiava un’epoca dove in Emilia si mangiavano capelletti in brodo al ritmo degli AC/DC. Vi presenterò la mia combricola, le fidanzate, la formidabile cuoca che è mia madre e torneremo indietro nel tempo per partecipare al primissimo concerto di Luciano, al memorabile live degli U2 a Modena ma anche per rimorchiare belle gnocche in riviera romagnola.”
Con una scrittura immediata e fresca, “Salutami tuo fratello” mette in scena situazioni quotidiane, avventure giovanili e imprese memorabili, arricchite da teneri racconti di famiglia. E tanti, divertentissimi episodi della vita da artista.
Pagine intrise di calore e autenticità, dall’inconfondibile sapore emiliano, che scorrono via veloci lasciando il sorriso sulle labbra e la voglia, come accade per i bei libri, di conoscere e diventare amici del loro autore.