Gli Studi su Gesù di D’Annunzio sono raccolti in un volume da Angelo Piero Cappello. Il libro (QUI il link per l’acquisto) è stato da poco pubblicato da Ianieri edizioni.

Il testo, che si avvale di una prefazione di Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli italiani, è l’ennesimo sanpietrino scagliato contro la vetrina delle “false e inadeguate etichette critiche precostituite” contro il Pescarese. Scrive, infatti, l’autore:

Gli studi su Gesù di D'Annunzio. Copertina

L’immagine di D’Annunzio esemplare paladino della poetica del decadentismo, velleitario esteta protofascista, autore di una letteratura provincialmente superomistica, tanto turgida sul piano lessicale quanto vuota su quello dei contenuti, ha terminato il suo tempo

L’insieme di scritti, appunti, taccuini, parabole e testi specificamente dedicati a Gesù, costituiscono una complessa e virtuale raccolta di Studi su Gesù durata oltre un cinquantennio, sottolinea Cappello.

E questo è perlomeno paradossale per un autore che finì all’Indice della chiesa cattolica nel 1911 e ci rimase fino al 1946, dieci anni dopo la morte.

Gli studi su Gesù di D’Annunzio

Il testo è articolato tra Appunti, note, frammenti autografi sparsi; Taccuini, Parabole (La parabola delle vergini fatue e delle vergini prudenti, La parabola dell’uomo ricco e del povero Lazaro, La parabola del figliuol prodigo), Articoli, Studi vari, Studi della morte (Contemplazione della morte, Notturno, Libro segreto).

Gli studi su Gesù di D'Annunzio. Il Vate con i frati trappisti

Cappello, però, fuga ogni dubbio sul senso del libro e dello studio:

D’Annunzio non è mai stato uno scrittore “religioso”, né ha mai mostrato interesse alcuno per la religione in sé e per le sue tradizioni e men che meno ha mai mostrato alcun segno di adesione fideistica o sottomissione a credi e dogmi di religiosa provenienza.

Una produzione che abbraccia 50 anni

L’autore sottolinea l’innegabile particolare attenzione del Vate soprattutto verso alcune figure del cristianesimo, umane e al tempo stesso divine, come Gesù di Nazareth e Francesco d’Assisi.

I tre grandi filoni

Nella corposa introduzione, distingue tre grandi filoni dannunziani: il Cristo estetico (1884-1910) il Cristo etico (1910-1916) e il Cristo profetico (1916-1938).

Leggi QUI la recensione a Una donna, libro d’esordio della figlia di D’Annunzio

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