Tra via Emilia e blue jeans è il primo album-raccolta di Marco Ligabue. Un album con le sue canzoni più amate che raccontano trent’anni di musica, prima da chitarrista e poi da cantautore.
L’album è disponibile nei formati cd e vinile che includono sorprese e bonus tracks.
Tra via Emilia e blue jeans, la track list
“Altalena”, “Vado a caso”, “Quante vite hai”, “Ti porterò lontano”, “Ogni piccola pazzia”, “Sei quella per me”, “La differenza”, “La vita perfetta”, “Dentro”, “Non è mai tardi”, “Tra via Emilia e blue jeans”.
Le tracce nascoste
“Margarita”, “Dimmi”, “Rocker Emiliano”, “Cuore onesto”, “Fare il nostro tempo (Live)”, “Audiolibro (preview)”.
Di seguito l’intervista a Marco Ligabue.
Cinquant’anni non li ha potuti festeggiare per il Covid, il 16 maggio scorso, però sta protraendo fino al 2021 le iniziative…
Se il Covid non mi fa fare baracca nel giorno giusto, io trovo il modo di farlo per i successivi 365 giorni (ride).
I Ligabue stanno diventando come le famiglie di attori negli Stati Uniti. Ha iniziato Luciano, subito seguito da lei, che è il fratello minore, ma è già arrivato Lenny, il nipotino e figlio d’arte. E tra un po’ arriva anche sua figlia, Viola. O mi sbaglio?
Probabilmente c’è qualcosa nel nostro dna profondamente legato alla musica. Io mi son buttato nella mischia poco dopo Luciano. Lenny (figlio di Luciano, ndr) già a 4-5 anni ha cominciato a suonare la batteria. La musica è sempre stata la sua passione, ora però sta studiando da fonico e produttore e così ho deciso di dargli fiducia e abbiamo fatto 4 tracce insieme per questo mio best.
Una è “Non è mai tardi”, altri tre brani fanno parte di quelle tracce nascoste come bonus. Viola, aspettiamo che cresca. Ovviamente anche lei segue tanto le canzoni, ha un ottimo gusto e si va a cercare i brani che più le piacciono, non si accontenta di quello che le viene offerto dalle varie piattaforme.
Beh, però, la vostra passione arriva da papà Giovanni e mamma Rina che hanno gestito una balera.
Sì, loro erano due grandi appassionati. Mamma adorava il canto mentre papà avrebbe voluto suonare il violino, ma ai loro tempi non c’erano né il tempo né le possibilità economiche di seguire le proprie inclinazioni. Poi, però, hanno deciso di rischiare la loro esperienza lavorative e andò molto bene anche perché è stata una delle prime in zona .
Cominciarono con il liscio, al sabato, ma poi passarono a organizzare concerti e furono tra i primi a portare un dj, che avevano visto a Riccione, e capirono che si poteva far ballare la gente con uno che metteva su i dischi, che allora era una novità assoluta perché a quei tempi c’erano solo le orchestre o, per i più giovani, i complessi.
Io e Luciano ci ritrovavamo in questo locale da ragazzini. O meglio, lui già adolescente, a 14-15 anni, già con la fidanzata, mentre io ero proprio un bambino (Marco ha dieci anni meno di Luciano, ndr).
Veniamo al disco, sono undici brani. Si tratta di un Best of di Marco Ligabue.
Sì, è la mia prima raccolta. Cinquant’anni sono l’occasione giusta per mettere insieme ciò che ho fatto finora. Ho sofferto un po’ a decidere quali canzoni inserire e quali no e ho aggiunto anche sei tracce nascoste con le quali ho recuperato alcune canzoni dei Rio, della mia esperienza precedente con Little Taver e altre cose.
Ma alla fine mi sono divertito a inserire un estratto da un capitolo del mio libro, e tu ne sai qualcosa, che sarà pubblicato il prossimo anno. Sarà una raccolta di racconti ma ne parleremo approfonditamente quando uscirà.
Leggi QUI l’intervista del 2019
