Gastaldi spiega Tondelli scrittore totale. Lo scrittore, Sciltian Gastaldi (anche giornalista e docente) pubblica un ponderoso volume (con Pendragon), che, a 30 anni dalla morte dell’autore di Correggio, risponde a una serie di domande.

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Gastaldi spiega Tondelli scrittore totale

Pier Vittorio Tondelli (Correggio, 1955-1991) fu uno scrittore “luridamente blasfemo” o “ispirato dalla grazia di Dio”? Le sue opere sono state omofobiche, simbolo di edonismo e frivolezza, o un esempio pop e camp di impegno sociale e controcultura gay? Come mai tutte le principali testate culturali cattoliche, così come illustri esponenti del movimento Lgbtq+, sono ossessionati dalla figura e dalle parole di Tondelli?

Gastaldi spiega Tondelli scrittore totale
Pier Vittorio Tondelli (1955 – 1991)

Sciltian Gastaldi ha dedicato sette anni di studio a uno dei maggiori autori italiani del Novecento – il cantore degli anni Ottanta, il figlio anomalo del Settantasette bolognese, il primo di un romanzo sull’Aids – dando una risposta a queste domande.

Gastaldi spiega Tondelli scrittore totale

Ne viene fuori un Tondelli che non solo rientra a pieno titolo nella “littérature mineure” politica descritta da Gilles Deleuze e Félix Guattari, ma è anche il formidabile alfiere di quella cultura camp che si rifà al libertinismo illuminista per “dare voce a chi non ha voce”: emarginati, tossicodipendenti, transessuali, coppie gay, giovani.

Un intellettuale cosmopolita a tutto tondo, sagace penna del suo tempo, proposto qui nell’abito che gli è proprio: quello di “scrittore totale”.

Sciltian Gastaldi ha risposto ad alcune mie domande in questa intervista pubblicata sulla mia pagina Facebook Paolo Di Vincenzo giornalista.

L’INTERVISTA VIDEO LA TROVI CLICCANDO QUI O SULL’IMMAGINE

Qui invece una ampia sintesi dell’intervista:

Partirei, intanto, dalla fine di Tondelli. Sono giusto 30 anni dalla sua scomparsa. Tondelli muore per Aids a soli 36 anni. Che succede dopo?

Il giorno dopo la sua scomparsa viene pubblicato, sul quotidiano L’Avvenire, un articolo a firma di Fulvio Panzeri, che nel frattempo è diventato esecutore testamentario dello scrittore correggese, ed è stato anche il co-curatore di Un week end post moderno e dell’Abbandono, quindi un personaggio di cui Tondelli si fidava.

Panzeri scrive in questo articolo sull’Avvenire un elogio

funebre e accosta la figura dell’autore all’odore di santità.

Quindi, immediatamente dopo la sua dipartita, comincia un recupero della sua figura da parte della critica cattolica che invece, negli anni del successo di Altri libertini aveva attaccato e stigmatizzato il libro in tutte le maniere.

Si va dagli articoli di don Baget Bozzo sul Sabato, che definisce la sua letteratura come fango, a un atteggiamento di innamoramento.

Gastaldi spiega Tondelli scrittore totale

È chiaro che nella scrittura di Tondelli c’è un elemento spirituale, religioso, molto importante. Lui nasce cattolico, muore cattolico, ma a 16 anni scrive di volersi liberare del giogo cattolico e comincia a essere curioso.

Studia il buddismo, l’induismo, le filosofie orientali e sempre più si allontana dalla chiesa che invece comincia a condannare perché secondo lui manca di ecumenismo. Nei confronti di chi?

Proprio degli ultimi che dovrebbero essere i primi, delle persone ai margini e tra queste gli omosessuali e il modo in cui loro vivono e amano. Quello è proprio il romanzo in cui gli ultimi sono i primi.

Gli intellettuali cattolici che – con il sostegno vigoroso della famiglia – cercano di promuoverne una esegesi post mortem quasi santificandolo. Ma, viceversa, la sinistra non è che lo abbia mai molto amato. Forse perché lo accusava di scarso “impegno politico” (basti ricordare cosa accadde a Pasolini) o per l’atavico moralismo del Pci?

Tondelli si trova tra tre fuochi, per essere precisi.

Il primo è quello dei cattolici, da Baget Bozzo, agli inizi, che poi diventano, però, molto solidali nel momento in cui vanno a omettere tutto il cuore della letteratura tondelliana cioè l’omoeroticismo, l’omosessualità, l’essere una coppia non riconosciuta di due uomini, che è uno dei temi centrali di Camere separate.

I marxisti lo attaccano perché gli rinfacciano la mancanza di critica sociale e politica.

Il terzo fronte sono i critici Glbtq, che lo accusano di essere un “busone da sbarco”, definizione che dà fastidio moltissimo a Tondelli perché non si riteneva uno scrittore gay e non apprezzava nessuna etichetta aggiunta a quella di scrittore.

Però, oggettivamente, scrivendo fondamentalmente di questioni omosessuali… I cattolici dicono che Tondelli era lo scrittore delle nebbie e delle pianure, ma, sinceramente, non si comprano Altri libertini, Rimini, Pao Pao, Camere separate per vedere come descriveva i paesaggi dell’Emilia Romagna.

Gastaldi spiega Tondelli scrittore totale

Lui era un ragazzo di campagna, di un piccolo comune,

Correggio, dove l’80 per cento vota Pci. Ma non lui, non la sua famiglia. Lui voterà radicale. E già questo lo farà sentire un pesce fuor d’acqua.

Inoltre, frequenta la parrocchia. I ragazzi della sua età, dunque, lo tengono un po’ a distanza, tra questi ci sarà anche la futura popstar Luciano Ligabue. Vivevano nello stesso palazzo ma Liga guarda a Tondelli come un animale strano, alle volte non lo saluta nemmeno, forse c’è  anche una lieve omofobia.

Quindi Tondelli si sente ai margini perché nel paese tutti sono comunisti e lui non lo è, perché è gay (e non lo dice a nessuno all’inizio) e perché si sente di essere artista, scrittore, con una sensibilità differente.

Cerca uno sbocco diverso e lo troverà nella scrittura, a Reggio Emilia nella libreria di Nino Nasi, che diventerà il suo mentore, lo trova nei libri che Nasi gli suggerisce.

Nel libro parli di argomenti che mi sono molto vicini, ho fatto il Dams (come avessi fatto il ’68, lo so, fa un po’ ridere) proprio negli anni di Ciancabilla (dal 1981 al 1985), citi Pazienza che da pescarese non posso che amare e poi, insomma, tutto un mondo che ho vissuto: dal 1977, gli indiani metropolitani, e poi fino al 1990 e alla Pantera degli universitari. Come si colloca Tondelli in questi ambiti?

Male, si trova molto male. Se si trovava male a Correggio, perché si sentiva un pesce fuor d’acqua, non trova un aggancio buono nemmeno a Bologna, nemmeno al Dams. Perché era molto introverso, molto mite, non riesce a fare gruppo.

La Bologna che conosce lui della fine degli anni Settanta è una città della politica militante, studentesca, molto centrale. Lui non ha una ideologia politica e tantomeno partitica.

Poi lui vota radicale, il partito di Pannella, della Bonino e nelle loro tesi si trova in perfetta sintonia.

Quindi nell’ambiente Dams riesce a legarsi solo con quelli che sono, come lui, più artisti, per esempio Andrea Pazienza con cui ha un bellissimo rapporto di amicizia. Purtroppo, però, Pazienza muore, di overdose.

Gastaldi spiega Tondelli scrittore totale

Veniamo, finalmente, al nucleo del tuo libro: scrittore totale. Tu lo analizzi con perizia entomologica. Totale perché?

Per due motivi essenziali.

  1. Tondelli è un grande romanziere, Camere separate è un capolavoro. Un grande autore di novelle, Altri libertini sono sei racconti, è un grande giornalista, viene assunto da Rockstar e dall’Espresso, e fa dei reportage a livello di Buzzati. È un occhio sociologico, giornalistico, culturale, coglie l’animus del decennio. Un week end post moderno è probabilmente uno dei più importanti libri del Novecento italiano, una raccolta ragionata di articoli e reportage. Poi è un grande commediografo. Sicuramente se fosse vissuto negli anni Duemila sarebbe stato un grande blogger. Lui dimostra di avere una qualità di penna che vale in diversi registri.
  2. L’altro motivo è perché è riuscito a far sua quella che si definisce la letteratura minore. Secondo Deleuze e Guattari  non è quella di una lingua minore ma quella che una minoranza fa in una lingua maggiore, e per minoranza possiamo intendere cultura.
  • Le caratteristiche, sempre secondo Deleuze e Guattari sono: la deterritorializzazione,
  • la marginalità dello scrittore rispetto alla sua stessa minoranza,
  • tutto assume un valore collettivo e politico.

Queste nella scrittura di Tondelli ci sono tutte.

L’AUTORE

Sciltian Gastaldi

Sciltian Gastaldi (Roma, 1974) è un docente, giornalista professionista già vincitore della borsa Mario Formenton, e romanziere.

Come saggista ha pubblicato volumi di storia americana,

pedagogia, Sexual Diversity Studies e Memory Studies.

Ha conseguito un Ph.D. in Italianistica all’università di Toronto, ed è stato adjunct professor per diversi atenei dell’Ontario. Dal 2015 è tornato in Europa come professore di ruolo in Storia e Filosofia per il Miur.

Ha all’attivo quasi mille articoli giornalistici e una decina di contributi accademici su riviste internazionali.

Il suo blog Anelli di fumo online dal 2004, che tratta di letteratura, cinema, scuola, politica e comunicazione, è stato ospitato sul Fatto quotidiano dal 2011 al 2018, sull’Espresso dal 2016 al 2021, attualmente si può leggere su Linkiesta.

Prima di Tondelli: scrittore totale ha pubblicato, lo scorso anno, Lo so f@re! Guida all’apprendimento misto e all’insegnamento (anche) a distanza (Mondadori Education, 2020). QUI IL LINK PER L’ACQUISTO

LEGGI QUI LA MIA RECENSIONE AL LIBRO DI GABRIELE LUCCI BIOGRAFIA DI UN DESIDERIO

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