Emozioni in musica sulla carta. Un gioco di parole per descrivere il libro che Morgan Fascioli ha da poco dato alle stampe con il titolo “Una rotonda sul mare diventata festival”.
Il musicista (batterista), compositore, docente e organizzatore musicale firma il volume che riassume sei anni di Emozioni in musica festival, la manifestazione allestita a Roseto dall’associazione Le Ombre. L’introduzione è di Silvio Brocco che, oltre a essere un imprenditore di livello internazionale, ha mantenuto negli anni la passione per la musica (anch’egli batterista).
Il progetto e il coordinamento editoriale sono di Luca Maggiti. Io ho realizzato alcune interviste.
L’autore narra le vicende di una kermesse musicale nata quasi per gioco e diventata, nel corso di 6 edizioni, uno dei più importanti eventi della canzone italiana. Un festival organizzato in un posto magnifico, che normalmente è una rotatoria sul lungomare in cui passano automobili, circondata da parcheggi.
Emozioni in musica sulla carta
Oltre alla narrazione di Morgan Fascioli e all’introduzione di Silvio Brocco, il libro offre un ricchissimo corredo fotografico a colori – a cura di Erwin Benfatto, Luca Cameli, Marco Cimorosi, Andrea Cusano, Mimmo Cusano, Francesco Guerrieri, Cristian Palmieri – e le interviste di Paolo Di Vincenzo, Filippo Ruggieri e Luca Maggitti, che ha curato il progetto editoriale e il coordinamento, oltre a firmare la prefazione.
Nelle 192 pagine, si potranno ripercorrere le serate estive con i grandi concerti che hanno portato a Roseto degli Abruzzi decine di migliaia di persone, conoscendo meglio – grazie a interviste inedite – protagonisti assoluti del mondo musicale come: Massimo Ranieri, Patty Pravo, Gianluca Ginoble, Enrico Ruggeri, Stadio, Marino Bartoletti, Tony Esposito, PFM, New Trolls, Fausto Leali, Maurizio Vandelli, Dik Dik, Drupi, Homo Sapiens, Collage, Cugini di Campagna e altri ancora.
Lei è un musicista e un manager musicale, come ha avuto l’idea di scrivere un libro su una delle sue iniziative, il festival Emozioni in Musica?
Il 2020 è stato un anno terribile e lo ricorderemo per sempre. Eravamo già sul punto di concludere il contratto con Loredana Bertè che avrebbe partecipato all’edizione numero 7 della nostra manifestazione ma l’epidemia Covid -19, poi diventata pandemia, ha mandato a rotoli tutti i nostri progetti. Allora ho aderito con entusiasmo all’idea di Luca Maggitti e, con l’ok del nostro patron, Silvio Brocco, abbiamo pensato a un volume. Di certo non volevamo realizzare niente di celebrativo ma solo raccontare la nostra esperienza dei primi sei anni, durante i quali abbiamo portato a Roseto oltre centomila persone ad ascoltare ottima musica.
Il ruolo del patron della manifestazione, Silvio Brocco, imprenditore di livello internazionale ma anche musicista, batterista come lei e motore del gruppo Le Ombre al centro anche di tutte le edizioni della rassegna.
Il nostro presidente è stato fondamentale per la nascita e per la crescita esponenziale della manifestazione. Ci ha sempre supportati e messo nelle condizioni di poter operare al meglio. Il suo ruolo, i suoi consigli, le sue indicazioni, ci hanno permesso, anno dopo anno, di migliorare l’offerta e le capacità organizzative. La qualità del nostro festival è testimoniata non solo dal successo di pubblico ma anche dall’apprezzamento di tutti gli artisti, abituati a frequentare palchi ben più famosi e rodati dal nostro.
È un bel libro, magnificamente curato graficamente da Franco Fusilli, con le immagini degli ottimi fotografi di cui si avvale e il coordinamento editoriale di Luca Maggitti. Quale accoglienza sta avendo?
Ottima, e lo dico con la massima soddisfazione soprattutto perché è stato un eccellente lavoro di squadra. Stiamo ricevendo tanti complimenti non soltanto per i contenuti ma anche per la cura nell’impaginazione grafica. È un piacere, poi, notare lo stupore e l’interesse dei lettori nell’osservare la bellezza delle immagini contenute nel libro. Ne ho personalmente curato la selezione: per arrivare alle 180 foto inserite nel volume ho scelto tra le oltre tremila scattate in questi anni. L’unico rammarico è che, finora, non sono ancora riuscito a presentarlo in pubblico.
Ventisette artisti invitati e centomila spettatori, finora, uno staff di venti persone da gestire, un impegno costante e pesante 24/7 per tutto l’anno. Ma lei è anche musicista, docente, compositore. Come concilia tutti questi impegni?
Difficile ma non impossibile, evidentemente. Innanzitutto sono un batterista, perciò abituato a gestire i quattro arti (mani e piedi) e a risolvere problemi di coordinazione in tempo reale. Sono dunque abituato a concentrarmi su più aspetti contemporaneamente. Questa capacità tecnica mi aiuta molto anche a pianificare e a realizzare gli impegni extra musicali al meglio delle mie possibilità.
Emozioni in musica sulla carta
Nelle sei rassegne realizzate dal 2014 ha dovuto gestire difficoltà e impegni, ottenendo però soddisfazioni eccezionali. Qual è stato il momento più complicato e, quale invece la gioia più grande?
Anno dopo anno è cresciuta la qualità del cartellone proposto e di pari passo sono aumentate le difficoltà tecnico-organizzative. Dalle dimensioni del palco alla gestione della logistica, dalla sicurezza agli aspetti legati alla comunicazione e alla promozione. Tanto impegno viene ripagato dal pubblico, sempre più numeroso ed eterogeneo, cresciuto insieme alla manifestazione. Senza dimenticare il supporto di numerosi sponsor che si sono avvicinati grazie al successo ottenuto nel corso delle edizioni. Momenti complicati ce ne sono stati tanti, alcuni vengono anche raccontati nel libro, la gioia più grande, invece, è sempre quella: quando un artista ottiene il giusto apprezzamento da parte del pubblico e quando, a sua volta, è contento della nostra organizzazione.
Il 2019 è stata una edizione fantasmagorica con gli Stadio di Gaetano Curreri, Enrico Ruggeri e il boom finale con Massimo Ranieri. Non che le precedenti siano state da meno con dieci vincitori di Sanremo – comprendendo anche Gianluca Ginoble, rosetano doc e ormai presenza fissa e autorevole del festival. Come pensa di migliorare l’offerta nella prossima edizione? A proposito, pensa di riuscire a rimontare il palco nell’estate 2021?
Purtroppo, dopo il forfait del 2020 a causa del virus, non penso sia possibile nemmeno nella prossima estate riportare il festival a Roseto. L’incertezza che regna in questo periodo così particolare non permette di programmare progetti che richiedono un impegno costante di diversi mesi, da parte del corposo staff necessario a curare i vari aspetti di Emozioni in musica. Di sicuro, appena saremo in grado di garantire uno svolgimento in massima sicurezza, saremo lieti di ripartire con un ospiti di altissimo livello.
Leggi QUI il comunicato stampa sul libro