Manuela Galliè si racconta. Il suo Vivere con l’accento è un piccolo manuale di crescita personale e spirituale per raggiungere libertà, serenità e felicità.

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Manuela Galliè si racconta

L’autrice ha risposto alle mie domande durante la presentazione del suo testo, al Ciambi beach restaurant drink di Roseto degli Abruzzi con il collega Luca Maggitti.

Qui il video su YouTube

Ecco lo sbobinato:

Galliè, come ha avuto l’idea di scrivere questo libro? E, intanto, complimenti per la scelta del titolo.

Luca Maggitti ha materializzato una mia idea, io volevo raccogliere tutto quello che ho fatto nel mio percorso di crescita personale. Ho raggiunto diversi traguardi, altri ce ne sono, ovviamente, e questo è sicuramente uno di quelli che mi ha dato più soddisfazioni. L’obiettivo principale è che le persone imparino a vivere con l’accento.

Noi tutti, la mattina, appena alzati andiamo di fronte allo specchio. Ma lei, nel libro, spiega che c’è una legge che riguarda il guardarsi, vuole spiegarlo?

E’ molto semplice: noi siamo facilmente attratti dalle persone che sono conformi a noi. Spesso chi mi chiede consulenze, in particolare le donne, mi dice: Ho attratto qualcuno che non mi rispetta, non mi dà importanza. Perché accade? Perché noi per primi, e noi donne in particolare, non ci rispettiamo, non ci diamo importanza. Questo succede sia in amore ma anche nell’amicizia, nei rapporti normali. Siamo quasi abituati a metterci un po’ in secondo piano. Quando si dice ama il tuo prossimo come te stesso, spesso bisognerebbe capovolgere questa frase: ama te stesso almeno quanto ami il prossimo, fai per te stesso ciò che fai per gli altri.

Nel capitolo Eliminare l’aspettativa lei scrive concetti molto importanti. Ligabue ha scritto un brano che si intitola “Il giorno dei giorni”, lei invece scrive che il giorno perfetto non arriva mai. Perché?

Questa situazione di pandemia, che ormai si protrae da più di un anno, ci ha dimostrato la veridicità di questo assunto. Aspettiamo da mesi che si torni alla vita normale, ma siamo rimasti con questa ansia. Siamo abituati a sperare nell’arrivo di qualcosa che ci renda felici. Purtroppo non è così. Noi dobbiamo lavorare per essere felici oggi, adesso. E come si fa? Eliminando le aspettative.

Manuela Galliè si racconta

Noi viviamo in perenne attesa: dell’uomo dei nostri sogni, della fidanzata ideale, del lavoro che ci piace. Con un percorso di crescita personale, lavorando su noi stessi, possiamo imparare ad affrontare e a superare le situazioni che ci fanno male: sofferenza, ansia, rabbia. Avendo fede nel disegno divino e in noi stessi possiamo saltare ogni ostacolo.

La necessità di conoscere il futuro è una esigenza, che abbiamo fin da piccoli.

Questa è la mania di controllo, abbiamo bisogno di sicurezza, vogliamo sapere che domani la giornata andrà come noi pensiamo. In realtà, e i cattolici ce lo insegnano, avendo fede nel disegno divino possiamo essere tranquilli che ci accadrà solo quello che è giusto per noi stessi. Io parlo dell’universo ed è come se parlassi di Dio.

C’è un capitolo del suo libro, Accettarsi e amarsi, che contiene una frase che colpisce molto: bisogna zittire la vocina. Che cosa vuole intendere?

Noi abbiamo una vocina che durante tutto il giorno critica ciò che facciamo: come ci comportiamo con i nostri figli, con i genitori, con le persone che ci sono vicine. In realtà non è così. Noi cerchiamo di dare il meglio e dobbiamo smetterla di autocriticarci e autosabotarci. Questa vocina non si deve ascoltare.

Manuela Galliè si racconta

Il suo libro, forse, dà una risposta anche a una teoria sempre più convincente: tutti noi siamo eccezionali, geniali, spesso però lo siamo in qualcosa che non conosciamo, o che non ci fanno fare. Lei infatti scrive: Come capire quali sono i nostri talenti.

Tutti li abbiamo, certo! È difficile arrivare a scoprirli. Io ho capito quale era la mia missione a 40 anni, ma non c’è un limite. Qualsiasi sia l’età possiamo trovare la nostra strada. Di solito è sempre nel dolore che facciamo certe scelte, e da lì ci si può cominciare ad ascoltare. In questo periodo credo sia fondamentale aiutare i ragazzi: la scuola, per esempio, va scelta in base ai propri talenti. Ma se nessuno ti fa capire quali sono è difficile, soprattutto per i più giovani, intraprendere il percorso migliore, più adeguato.

La preghiera non è un ozioso passatempo per vecchie signore. Propriamente compresa e applicata, è lo strumento d’azione più potente (Mahatma Gandhi). E lei nel suo libro sottolinea la potenza della preghiera. Perché?

È l’intenzione che si mette quando si recita un inno a Dio o all’universo, o a se stessi. Per esempio tutti ricordiamo le mamme, o le nonne che recitavano il rosario. Beh, è una pratica straordinaria, a prescindere dal fatto che si possa essere credenti o non credenti. Riusciamo a eliminare i pensieri negativi, inondiamo il nostro corpo e la nostra mente di positività. La meditazione allo stesso modo ci permette di stare nel qui e ora e di distogliere la nostra mente dalle incombenze della vita quotidiana.

Manuela Galliè si racconta

La recitazione dei mantra, per esempio, è diffusissima nel lontano oriente, da noi è più facile affidarsi alla religione. Così come sono straordinari luoghi di propagazione di energia positiva le chiese, i luoghi di culto. Se sei triste, o arrabbiato, prova a fermarti, a respirare profondamente, a pregare, a meditare, o a ripetere alcune frasi che magari non sono relative alla religione.

Ogni forma d’arte è essenzialmente energia intercettata, è l’esergo da Jim Morrison che lei pone in apertura del capitolo dedicato a Genesa e Pentasfera. Vuole spiegare di cosa si tratta?

La Genesa è una costruzione fatta sulle basi della geometria sacra. Quest’ultima è relativa a tutte le forme che si ripetono in natura: le corolle dei fiori, la forma del nostro viso, le traiettorie dei voli delle api… Platone nel Timeo le ha riconosciute, la somma di questi solidi platonici costituiscono queste forme di geometria sacra che ci svelano la bellezza dell’universo e a riequilibrare l’energia che ci circonda.

Leggi QUI la presentazione del libro

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