Gelati industriali sette zuccheri. Pubblichiamo alcuni preziosi consigli raccolti dal giornalista Guido Mattioni in una rubrica su Facebook dal titolo significativo: Le pillole della Doc. La doc in questione è Maria Rosa Di Fazio. Ecco la pillola di oggi:

Avete mai letto l’etichetta di un tipico gelato industriale, per esempio uno di quelli tra due biscotti? Io mi sono tolta la curiosità, scegliendone uno di una nota marca molto pubblicizzata.

Beh… è una lettura tanto educativa quanto inquietante.

Gelati industriali sette zuccheri

Il primo ingrediente è farina di grano tenero, quindi iper-raffinata, di certo non italiana, probabilmente da grano canadese maturato artificialmente con il glifosato (uno studio del 2019 dell’Università di Washington ha provato il nesso – già solo per contatto nei contadini che lo usano! – tra questo diserbante e il linfoma non Hodgkin).

Farina comunque priva di qualsiasi elemento nutrizionale e ricca soltanto di glutine, proteina per nulla amica della flora intestinale, del Microbiota e del Sistema immunitario.

Tre tipi di latte

Seguono ben tre tipi di latte, senza la precisazione della provenienza. Ci sono infatti quello fresco pastorizzato parzialmente scremato, quello reidratato e perfino lo scremato in polvere o concentrato.

Un terzetto che oltre alla caseina pro infiammatoria, si porta dietro la sua dote di ormoni, di fattori di crescita, di antibiotici usati negli allevamenti intensivi e di lattosio, lo zucchero del latte.

Gelati industriali sette zuccheri

E per non lasciare troppo solo quest’ultimo, a rappresentare la “dolce” categoria, ecco ben altri sette – dico SETTE!!! – tipi di zucchero aggiunto: quello normale, lo sciroppo di glucosio-fruttosio (il peggiore, una assoluta nefandezza alimentare!), lo sciroppo di solo glucosio, quello invertito, l’estratto di malto d’orzo, le maltodestrine e lo sciroppo di zucchero caramellato.

Non vorremo mica che il povero consumatore resti con l’amaro in bocca?

“Sanissimi” grassi saturi

E arriviamo ai “sanissimi” grassi saturi. E quindi via libera a quello di palma, che in quanto è il più economico è anche il più usato dall’industria alimentare.

Peccato che uno studio condotto in 23 Paesi tra il 1980 e il 1997 abbia evidenziato che per ogni kg di olio di palma assunto in più ogni anno, aumenta il tasso di mortalità per patologia cardiovascolare (68 morti ogni 100.000 abitanti).

Il che corrisponde a un incremento del rischio cardiovascolare e di infarto traducibile in Italia in oltre 10.000 morti l’anno. Inoltre l’olio di palma – usato anche nel latte in polvere per bambini – contiene il glicidolo esterificato, sostanza che è stata definita cancerogena.

Ne contiene sei volte di più rispetto all’olio di mais, 19 volte rispetto alle miscele di oli vegetali usate per friggere e infine 4000 volte di più (quattromila!!!) rispetto all’olio di oliva.

Tracce di tuorlo d’uovo

In quel gelato rimangono tracce di tuorlo d’uovo (appena lo 0,5%), un 1% di cacao magro in polvere e un sentore di marsala.

Senza dimenticare la squadra di origine chimica. E cioè emulsionanti (mono e digliceridi degli acidi grassi), addensanti (alginato di sodio), agenti lievitanti (carbonati di sodio, carbonati d’ammonio), aroma di vaniglia, correttori di acidità (acido citrico).

Tutto questo “dentro” due biscotti e in quello che ci sta in mezzo.

Buon appetito, ma pessima salute!

Gelati industriali sette zuccheri, nella foto Maria Rosa Di Fazio
La dottoressa Maria Rosa Di Fazio

La dottoressa Maria Rosa Di Fazio è responsabile di Oncologia del Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino, dove applica e porta avanti il metodo chemioterapico “soft” del professor Philippe Lagarde, luminare francese di fama mondiale.

Si è laureata in Medicina e Chirurgia, abilitata all’esercizio della professione medica e specializzata in Oncologia medica con pieni voti e lode; è inoltre diplomata in Ozonoterapia a Padova. Ha lavorato per oltre venti anni a Milano in diverse strutture ospedaliere e come medico strutturato nei reparti di Oncologia medica.

Oggi vive e lavora tra San Marino e il capoluogo lombardo.

“Il paziente è un essere umano e NON un numero” è la sua filosofia.

Ha pubblicato diversi volumi per Mind edizioni, a cominciare da Mangiare bene per sconfiggere il male, best seller tra i libri scientifici.

Gelati industriali sette zuccheri. La copertina del libro di Maria Rosa Di Fazio
La copertina del libro

QUI la mia intervista alla Doc Di Fazio

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