Matteo Fato vince il premio Casoli. L’inaugurazione è avvenuta martedì 20 ottobre, alle 12, nella sede di Elica, in via Ermanno Casoli 2 a Fabriano (Ancona). L’artista pescarese si è aggiudicato la ventottesima edizione del premio Ermanno Casoli con il progetto Gentile come un ritratto, a cura di Marcello Smarrelli.
E’ un riconoscimento che, animato da un profondo percorso di ricerca delle potenzialità del rapporto tra arte e impresa, invita ogni anno un artista a realizzare un’opera destinata a un’azienda, con la partecipazione attiva delle persone che ci lavorano.
Matteo Fato vince il premio Casoli
In un momento particolarmente difficile, in cui anche la dimensione relazionale del lavoro è messa alla prova dalla pandemia, il progetto presentato da Matteo Fato è stato scelto per la sensibilità e l’efficacia con cui è riuscito ad affrontare questo aspetto.
L’artista ha infatti deciso di aprire la sua autorialità a un’operazione collettiva, traducendo il gesto pittorico, cifra distintiva del suo lavoro, in un “fare insieme” ricreando un senso di vicinanza e d’incontro con l’altro.
Quello che ne deriva è l’espressione dell’identità di una comunità aziendale e di un territorio, oltre che un segnale di ripartenza che trae dal passato per guardare al futuro.
Gentile come un ritratto, a cura di Smarelli
Il progetto Gentile come un ritratto, a cura di Marcello Smarrelli, rientra nelle celebrazioni per il 50° anniversario della nascita di Elica, azienda leader nella produzione di cappe aspiranti per la cucina.
Il tutto nell’ambito di E-STRAORDINARIO – il programma di formazione con l’arte contemporanea che, da oltre un decennio, contraddistingue l’attività della Fondazione Ermanno Casoli.
L’opera realizzata è il risultato di un atelier temporaneo di pittura allestito in azienda, della durata di una settimana, condotto da Matteo Fato a cui hanno partecipato 159 dipendenti di Elica delle sedi di Fabriano, Mergo e Castelfidardo (FIMEMotors).
Omaggio a Gentile da Fabriano
Il titolo richiama volutamente il presunto autoritratto del pittore Gentile da Fabriano (Fabriano 1370 ca., Roma 1427), che compare nella tavola dell’Adorazione dei Magi (1423), oggi conservata agli Uffizi.
La sfida di Matteo Fato è stata molteplice: partire da un capolavoro del passato, così legato al genio e all’eccellenza del territorio, per concepire collettivamente un’opera del presente.
In questo salto temporale, quindi, è passato dall’autoritratto di Gentile a uno attuale: quello di una realtà aziendale che da Fabriano, spinta dalla passione del suo fondatore Ermanno Casoli, si è distinta nel campo del design a livello mondiale, in un collegamento ideale con la bottega rinascimentale del Gentile.
Un’opera che coinvolge i dipendenti di Elica
I dipendenti di Elica partecipanti al progetto hanno avuto la possibilità di confrontarsi personalmente, ma sempre in totale sicurezza, con l’artista, riflettendo insieme sulla natura del ritratto come forma espressiva che rappresenta non solo un’individualità, ma l’epoca che la caratterizza.
Per ritrarre un soggetto è infatti necessario poter giungere a una “familiarità” con il contesto storico, culturale e sociale che lo circonda.
Matteo Fato vince il premio Casoli
Con questa consapevolezza ognuno dei partecipanti ha ricevuto dall’artista la chiave per lasciare il proprio segno, alla ricerca di una somiglianza fondata sul proprio vissuto e sulla propria quotidianità.
Il risultato è un’opera che, nella sua pluralità e nella sua astrazione, è capace di rappresentare tutti quelli che hanno contribuito a realizzarla.
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