Marco Ligabue
Johnny Gasparini e Marco Ligabue

Un 2019 pieno di impegni per Marco Ligabue: nuova serie di concerti, a fine mese un nuovo singolo, esordio in un talent tv (All Together now, su Canale 5 con Michelle Hunziker), consueto impegno con il fratello Luciano (di cui Marco, fondatore del fan club Bar Mario, continua a seguire diversi aspetti della sua attività social) e consueto appuntamento con la Nazionale cantanti per la Partita del cuore a Torino.

Marco Ligabue
Marco Ligabue con la band

L’artista di Correggio è in tour con il suo gruppo (qui tutte le date) e durante la prima tappa abruzzese, giovedì 13 giugno a Lanciano, l’ho incontrato in un hotel di Chieti.

Marco Ligabue, in completo da mare (lui e la band hanno fatto una capatina a Pescara prima di tornare in albergo) risponde nella hall dell’albergo.

Giorni concitati, insomma.

Sì, perché è uscito il nuovo disco di Luciano ed è partito il tour degli stadi (il prossimo 21 giugno all’Adriatico di Pescara, ndr), poi ho avuto un mese e mezzo di appuntamenti a Roma per registrare All Together Now, di cui giovedì 20 giugno andrà in onda la finale, e ogni tanto (sempre troppo poco) mi ritaglio qualche giorno per andare in Sardegna da mia figlia. Inoltre, abbiamo preparato il mio tour.

Marco Ligabue
Marco Ligabue con il disco del fratello Luciano

Che sta andando benissimo, mi pare.

Sì, dopo tre stagioni in duo, io e Johnny (Jonathan Gasparini, chitarrista di grande livello), abbiamo pensato di fare qualcosa di più.  Abbiamo avuto un contatto con l’agenzia di Lorenzo Paolucci, specializzata in concerti di piazza, i miei preferiti, che mi ha proposto di fare un tour con un palco attrezzato, con luci, un minimo di scenografia e con una band strutturata. L’anno scorso siamo andati bene, abbiam fatto più di 30 date e quest’anno, a metà giugno siamo già a 40 e altre serate sicuramente usciranno durante l’estate. Con me e Johnny ci sono adesso il batterista, Diego Scaffidi (con noi già dal 2018) e il rookie, il giovane Luca Marchi, basso e sax.

Marco Ligabue
Marco Ligabue in trasmissione

Come è stata l’esperienza in tv di All Together Now?

La trasmissione sta piacendo molto perché, rispetto a tutti gli altri talent, non ha questa sacralità del giudice, delle polemiche, dello “spiegone” del professorino che ti dice come si fa. È una festa della musica, la Hunziker piace molto al pubblico, e io sono molto soddisfatto. Le uniche critiche che ho ricevuto sono state sulla lunghezza del programma ma ci sono ragioni televisive. Il format, in realtà, dura 50 minuti e in Gran Bretagna, da cui lo show arriva, si conclude in questo spazio. Qui da noi hanno dovuto unire due manche insieme. È stata una esperienza bellissima.

Marco Ligabue
Michelle Hunziker con Marco Ligabue

Beh, si vede anche in tv che si diverte

Eh, sì, mi son preso bene con tutti gli altri: parli con un musicista, con un dj, con un vocalist. Siamo tutti lì con la passione per la musica, quindi mi trovo bene. Il prossimo giovedì (20 giugno) c’è la finale.

Tornando al suo tour, quale il repertorio che porta sul palco?

Ci sono una decina di pezzi miei, un po’ il meglio dei tre dischi più due inediti e 6-7 cover di cantautori, De Gregori, Dalla, Rino Gaetano, Battisti. Quest’anno ho inserito le donne, Nannini, Nada, Bertè, le più rockettare. È una bella serata perché nelle piazze non si vedono più show un po’ energici e anche se il rock, al momento, è un po’ fuori classifica, la gente, dal vivo, lo vuole e lo apprezza.

Marco Ligabue
Marco Ligabue, selfie con CR7

Lei è molto impegnato anche con la Nazionale cantanti. E recentemente ha partecipato alla Partita del cuore a Torino. Lei, tifoso sfegatato del Toro, si è fatto un selfie con CR7, le è pesato un po’ ?

(ride) No, ma scherzi, qui parliamo di campioni, fuori quota. Il selfie l’ho fatto anche con Chiellini, ma ho premesso che sono tifoso del Toro. Ma, quando siamo con la Nazionale cantanti siamo tutti un’unica squadra. Devo dire che la Partita del cuore, quest’anno è stata veramente bella. Poi c’erano CR7, Chiellini, Totti, Pirlo, Vettel, quando ci sono questi personaggi si crea una atmosfera magica che si riesce a trasmettere anche a chi sta sugli spalti. Questi grandi campioni con due o tre giocate riescono a mantenere alto l’interesse anche sulla partita e non solo sullo spettacolo. Non è un caso che quest’anno siamo riusciti a riempire lo stadio con molte settimane di anticipo, e quindi siamo riusciti a devolvere tanti soldi in beneficenza. Ho giocato gli ultimi venti minuti e ho preso anche la fascia di capitano perché era uscito Ruggeri e prima di lui Paolo Belli, dunque, sono andati per anzianità. Poi c’è stato pure un siparietto simpatico perché han detto: la fascia la diamo a Marco Ligabue che non sappiamo se è il vecchio dei giovani o il giovane dei vecchi.

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